venerdì 23 gennaio 2009

Rabbia.

Ha proprio uno spessore, tutti lo possono toccare, definire con il palmo della mano lasciandosi guidare sulla sua superficie, non serve capire (capire un qualcosa che va oltre te... illusa!), è lei che ammaestra.
Ha proprio uno spessore, trasparente, per permetterti di guardare oltre, ma impenetrabile, per non permetterti di passare oltre.
Ha proprio uno spessore, fatto di materia, materia solida, materia che pesa. Il peso arriva direttamente dallo stomaco, ma non scende... vince e sale la gravità, arriva fino all'Urlo... unica via d'uscita.
Ha proprio uno spessore, che IO tento di scalfire verso di me, sul mio corpo, con l'ardore che lei mi permette, si permette; che TU tenti di interrompere verso gli altri, sui loro corpi, con il furore che lei ti alimenta, con cui si alimenta.
Ha proprio uno spessore, che il tempo irrigidisce, disidrata e consolida, e rende la vista incapace di assaporare la luce che ancora tenta, per fortuna.
IO sono la luce che tenta... TU sei la luce che tenta... attraversare proprio quello spessore che ci separa dalla parità con il mondo e dal non accontentarci più.

1 commento:

Squilibrato ha detto...

Si, ha uno spessore trasparente, ma invalicabile. E' un limite, non si vede, ma non si vede oltre.

A me s'espande fino alle mani ed alla testa. Ma non per questo sono manesco. Testardo si.