giovedì 12 marzo 2009

Un ritorno...

Quel passato è riuscito a trovare quell'unica fessura...ce n'era solamente una, e l'ha trovata. E' così entrato, e in un attimo...si è trovato (ritrovato) come fosse a casa sua. Si è dilagato. La mente ed il corpo subito a sua disposizione, in ginocchio, in adorazione, una terrorizzata adorazione.
Ha trovato qualcosa di cambiato, non era tutto come prima, ammettilo: non era niente come prima, ma questo non è bastato...la fessura là in fondo c'era. Ha saputo far proprie le modifiche, approfittare dei cambiamenti conquistati in tanti anni, e forte di questi, si è manifestato ancor più dirompente e lesivo.
Su di me, su di me, su di me, su di me come senza una fine, senza risposte, senza pace. Pace, che non trovo, neppure in questo, neppure nella sua forza, neppure nei lividi, neppure nel dolore a muovermi, neppure nella fatica a respirare, neppure...nella costola che si è rotta.
Ciò che hai trovato di diverso ti ha reso sì questa volta più potente, ma ti ha esaurito subito, sei finito.
Guardo le impronte sul mio corpo su cui sei passato, le vedo guarire, rimane la vergogna, l'aver fallito, l'esser stata sconfitta nella sicurezza che tu non saresti mai più tornato...ma la mia pelle ti conferma, ancora, ancora una volta. (...l'ultima??????????????????)

3 commenti:

Squilibrato ha detto...

Ci sono quei passati che ritornano come se niente fosse, come se non fossero mai passati o come se, già passati, si adagiano e si accomodano come se tutto sapessero e come se tutto non fosse cambiato. Cosa fare diversamente dall'affrontarli nuovamente?

Chiara ha detto...

...e accettare che siano ancora parte di te?

mIsi@Mistriani ha detto...

accettarlo o meno non fa differenza..la tua mente puo' accettarlo no..ma evidentemente,se torna,non è passato..ma un passato ancora presente.
che fa parte,ormai.