lunedì 5 gennaio 2009

Un pezzo di te

Non verso di te, ma verso di me. Le parole sono per me, forse per metterti al tuo posto. Mi hai detto che decidi tu, ed è vero... tu metti la distanza, e la distanza decide ogni cosa. Ma perchè non allontana? Assieme alla diversità, duplicata dalla tua voglia, che la sorregge ad ogni costo, che la innalza sopra ogni frase, la tua voglia di bastarti. Per questa, poche volte me l'hai mostrato... o io l'ho visto... così ben protetto, impaurito, ma guarda che c'è, e forse vuole vivere, se no sarebbe già morto, per te. Questo chiamalo Pericolo, rivolgiti a lui, non a me con questa parola.
Con molta, molta attenzione alla realtà, al non renderla più vicina e simile a me, ho lasciato sì il mio potere, con te ne sono senza, per non esserti al di sopra, per non ripeterlo ancora e per non sapere già il finale. Ne sento la fatica, alle mie decisioni era più facile (fino a quanto potevo contenere), in due bisogna dividere, te le prendi ed io non provo a non lasciartele, non più. Qui, per me il rischio. La tua paura che sento reagire verso me, senza prima guardarsi, la devo sentire dall'altro lato, che neghi sempre ad un primo schiaffo, perchè non mi trascini con lei, le devo dare un suo ruolo, perchè non me ne prenda uno mio, che non le appartiene. Rimando a te, è un tuo percorso, è un tuo dolore, e sarà tua e solo tua vincita, senza doverla dividere con altri, che vorrebbero leccare le tue ferite, ma il sapore del sangue non fa sentire quel dolore che lo fa sgorgare. Da dove esce? Chieditelo, da dove arriva? Quella goccia di sangue, quella lacrima... il suo lungo percorso, il suo inizio, da lì, non dagli occhi, che nascondi.
Dico di te ciò che sento di me... davvero niente che ci lega?! Quell' incontro non sta tra la nostra pelle. Sentire le tue parole che battono nel mio cuore, quel cuore che poi non sa difendersi e fa solo il suo lavoro e le manda in circolo... le sento, le provo! Quel suono è più di ogni altro interesse in comune, per me, così irrazionale forse, ma non al limite, il limite lo conosco e non è questo, non fuggo in qualcosa che va oltre, lo vivo con la carne, basta solo non diventare, non essere, il proprio limite.
Abbasso gli occhi, avvicino la mia bocca alla tua mano, sempre stretta, che chissà quanti pensieri, immagini ed emozioni racchiude, me la lasci aprire, te la bacio, ed è lì... tutta la dolcezza, umile e preziosa, che ti dono, oggi, chiedendoti solo di aggiungerla a te.

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