martedì 20 gennaio 2009

Segni indelebili.

Le cicatrici sono prima rosa, poi diventano bianche, poi si confondono con il resto,
le vedi solo in contro luce.
Osservavo attentamente la loro trasformazione, sul mio braccio che faceva da cornice.
Le toccavo per sentire il loro spessore, alcune dure, altre ruvide, altre ancora al tatto doloranti, seppur già bianche.
A volte alcune si riaprivano, i nuovi lembi, ancora sottili ed inesperti lasciavano uscire ancora il sangue, ricominciava tutto dall'inizio, come la prima volta, la prima volta: guardavo il Rosso scuro, scivolava e s'incrociava al Trasparente salato, formavano un'unica scia che poi dovevo tamponare, dovevo interrompere.
Non si sentiva subito, solo dopo, dopo aver capito di averlo fatto, allora potevo sentire, lo spasmo che mi permetteva la soddisfazione, un lungo e profondo respiro... la pace, finalmente.
Poi ricomporre tutto, quello che ormai era possibile, quello che ormai si poteva pulire agli occhi degli altri. Nasconderle, con abilità, studio e pratica, destrezza, fermezza e acido nello stomaco.
La benda a volte stringeva, sentivo che era troppo, ma era il segreto che io dovevo ricordare, in ogni momento, che fosse di parole o di gesti.
Arrivava il giorno in cui l'aria doveva guarirle, ed io... "Osservavo attentamente la loro trasformazione... Le cicatrici sono prima rosa, poi diventano bianche, poi si confondono con il resto, le vedi solo in contro luce... "

Un sottile gioco tra realtà e metafora, che la gente ancora non sa cogliere (meno male).

Le mostrerò a chi sarà in grado di Vederle.

9 commenti:

mIsi@Mistriani ha detto...

sai..quando ci sono,in pochi le vedono.

quando ci sono,ma non ci sono[almeno non sulla pelle].quando non sono tangibili..sono ancora meno,le persone capaci di vederle.

quasi nessuno,ne è capace.

Chiara ha detto...

E' proprio così: quasi nessuno!

Veggie ha detto...

Che brividi mi danno le parole le questo post... Perchè potrei davvero averle scritte io... Le cicatrici, tutte quelle cicatrici... quelle che sono sul mio corpo... e quelle, più profonde ma non meno importanti - anzi, forse ben di più - che sono nella mia anima... Quelle cicatrici che nessuno riuscirà mai a vedere... che nessuno riuscirà mai a sentire... che nessuno riuscirà mai a capire...
Quelle cicatrici che rimangono dentro... perchè il dolore non riesce comunque a venire fuori...
Eppure, continua sempre a sembrarmi il minore dei mali... Vorrei solo, un giorno, riuscire a smettere...

Chiara ha detto...

Per mostrare quelle interne non basterebbero le nostre braccia... ce ne sono troppe, troppe... causate da braccia di qualcun'altro, e da qualcuno che non ha voluto darci le sue braccia!
"Vorrei solo, un giorno, riuscire a smettere..."

buИCiA ha detto...

come stanno, oggi, le tue cicatrici?

ilnomechestaipensando ha detto...

Che bello questo post.. . un abbraccio a te. .

Squilibrato ha detto...

La descrizione della cicatrice che si riapre è deliziosa.

Forse le cicatrici che non si rimarginano mai non esistono.

Valen ha detto...

ogni ciccatrice ha il suo tempo per rimarginarsi

Chiara ha detto...

In questo periodo mi fermo spesso a guardarle, ormai sono quasi tutte bianche. Sapere il perchè stanno lì fa male, ma sono parte di me e per questo ho bisogno di imparare ad amare anche loro.
Grazie!