martedì 5 maggio 2009

A ciò che era il mio progetto di vita.

Ho venduto il simbolo della nostra unione perchè ora risuonava come il segno del mio fallimento.
Oggi, dopo molti mesi, ti ho pensato veramente. Oggi il tuo infinito amore non mi ha pesato, e dolcemente l'ho rivissuto, fino al momento in cui la reazione del tuo addio si è presa il mio pensiero e lo ha generato nella realtà di quest'oggi della mia vita.
Tutta la tua forza, da me vissuta come debolezza e trasformata in astio da un ciclo che si è ancora ripetuto. Ho voluto schiacciarti fino all'oltre, e tu hai resistito...ed io ho potuto solo scappare!
Se cercare ora di affrontarti mi riportasse da te come l'immenso dolore che io ho creato e di cui nessun altro ha colpa. No, neppure io, vedevo tutt'altra verità... ripari su ripari, difese su attacchi.
Lo so dove mi riporterà...per questo l'attesa è stata così lunga!

3 commenti:

Squilibrato ha detto...

Anche io ho venduto simboli di unione. Nel vero senso.
Ma non tornerei indietro. Guardo solo avanti, solo al futuro con la sua giusta ansia.
E mi chiedo se sia giusto.

Veggie ha detto...

Tutto ciò che corre in tondo torna sempre... bisogna solo cercare di trovare il coraggio di saltar fuori dal cerchio che ci è stato disegnato intorno ai piedi...
Non hai più bisogno di scappare... tutte le armi sono nelle tue mani... puoi combattere adesso.
E puoi vincere.

Roberta ha detto...

andare avanti e dietro sulla stessa corda da funamboli non ne vale la pena; sei rimasta in wquilibrio per un sacco di tempo, ma ora cerca di saltar giù prima di cadere e farti male davvero!